Sono tornata al podere qualche giorno fa, dopo un mese di assenza. Come mi succede purtroppo da qualche tempo a questa parte, non è un ritorno piacevole. Mi sento subito circondata e assillata da mille cose da fare, mille cose che non vanno. Per esempio, per l'ennesima volta non funziona internet, che sia maledetta Eutelia, o Clouditaliaorchestra, come si chiama adesso. Mi attacco al telefono e per l'ennesima volta parlo con una poveraccia che forse è scema o forse deve far finta di esserlo, e che mi dà come sempre risposte idiote. In campagna, lo so da sempre, è tutto più difficile, più complicato. Sto 3 giorni senza internet, e non è che mi manchi facebook o i miei blog di uncinetto (solo un po'....), il fatto è che aspetto mail di lavoro cui vorrei rispondere subito. Niente da fare, devo aspettare oggi, domenica, quando vengo a casa dei miei a Grosseto e posso finalmente leggere la posta.
Ma prima o poi succede sempre qualcosa che mi riconcilia con il mio podere, che mi allarga il cuore e mi fa scegliere di nuovo di viverci.
Ieri mattina scendo in piscina per pulire gli skimmer, e nel primo che apro trovo un povero riccetto infreddolito, che ha passato sicuramente tutta la notte a mollo, ed è riuscito comunque a non affogare, che Dio lo benedica, appollaiandosi sullo sportello dello skimmer.
Corro in casa a prendere macchina fotografica e guanti da lavoro. Eccolo qua.
Lo tiro fuori dall'acqua e lo metto al sole ad asciugarsi e scaldarsi. Pensavo fosse così intirizzito e spaventato che ci avrebbe messo un po' a riprendersi. Invece pochi minuti dopo sono tornata a vedere come stava e non c'era più.
E con ciò, forse, ho dato un senso alla mia giornata.
Oggi ho salvato da morte certa una ranocchietta minuscola e una lucertola, finite nel vano motore della piscina.
Nessun commento:
Posta un commento